L'oltraggio che ha subito Anna Frank fa orrore

25 / 10 / 2017

Nel Novembre del 2012 lo Spi Cgil haorganizzato il “Treno per non dimenticare” che ha portato otre cinquecentopersone, giovani e anziani, a visitare i campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau, in Polonia. Le testimonianze di coloro che su quel convogliohanno viaggiato, sono state di una straordinaria e indimenticabile esperienza, eci hanno insegnato a tenere sempre viva la memoria.Questo viaggio ci ha reso tutti piùforti, giovani e anziani, abbiamo capito quanto è importante avere un progettocomune di lavoro sulla strada maestra didifendere la democrazia e come la memoria deve rappresentare un valoreinsostituibile, perché senza la sua “autenticità” non si possono affrontare le ingiustiziesociali di questa delicata stagione, ed è difficile costruire un futuro piùgiusto.
Partendo da questa esperienza lo Spivaluta la provocazione che ha subito Anna Frank un episodio inaccettabile che non si puòminimizzare.Condividiamo le parole di granderigore morale pronunciate dal Capo dello Stato che ha definito questa tragica provocazione“un fatto disumano”, allarmante per il nostro Paese.Quando nel 1942 Anna Frank si nascosecon la sua famiglia nel retro dell’appartamento di Prinsengracht, ad Amsterdam, prima di essere arrestata dalla Gestapo euccisa dai nazisti sul campo di sterminio di Sergen-Delsen, aveva tredici anni.Sono fenomeni inquietanti che vengono da lontano, ma negliultimi tempi stanno crescendo pericolosamente, che alimentano ogni forma diviolenza parlata e fisica, la xenofobia, le discriminazioni asfondo raziale, la propaganda costante con manifesti che offendono le regoledemocratiche in tante città del nostro Paese, che minano il profilo diconvivenza civile di molti quartieri.La fantasia nera che ha utilizzato l’immaginedi Anna Frank, una bambina di tredici anni, dove la violenza nazista hainterrotto i suoi sogni, le proprie speranze di vivere la vita nel momento più delicatoma importante dell’adolescenza, dove ogni ragazza sogna di diventare donna epoi madre, è un segno di insulto e di minaccia,oltre che disumano.Quando si legge e si rilegge il “Diariodi Anna Frank”, che deve tornare nelle mani dei giovani, ci si rende conto chele parole che compaiono nel suo racconto,certo doloroso, raccolgono un sentimento profondo di vivere la vita, che ha fattobreccia in tanti cuori non perché era ebrea, ma perché guardava il mondo in unmodo straordinariamente umano.
Lo Spi Cgil esprime tutto il dissensopolitico, civile e culturale contro la nefandezza di queste provocazioni,frutto di una ignoranza grassa; questo fatto per tutti noi deve essere unostimolo di riflessione, contro le volgarità delle destre antiche e nuove, deveservire a lavorare con più determinazione sulla memoria, testimoniando con lenostre azioni il ricordo permanente della Shoah; una parola per non fardimenticare, soprattutto ai giovani, l’orrore che contiene una verità storica realmenteaccaduta a milioni di persone innocenti, uomini, donne, bambini e anziani che come Anna Frank,avevano un volto e un nome; è un impegno morale per tenere sempre viva lamemoria della più grande tragedia della storia umana del Novecento.

p/ il Progetto Memoria Gabriele Cioncolini

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