Il problema è la violenza maschile contro le donne e non possiamo più fare finta di niente.
Perché siamo noi uomini i violenti, non ci sono scappatoie.
È una violenza strutturale che ha radici profonde e tante facce, il femminicidio è solo quella più estrema e più visibile.
Vive nelle azioni quotidiane, nel lavoro, nella società, negli stereotipi e nella cultura, in famiglia, nel rapporto di coppia.
La parità di genere perde di senso se si trasforma in un artificio retorico dietro al quale ci nascondiamo e ci mettiamo a posto la coscienza.
Dobbiamo uscire dal torpore e dall’indifferenza dei nostri pensieri e delle nostre intenzioni.
Come uomini dobbiamo metterci la faccia e rompere quel silenzio assordante nel quale siamo colpevolmente avvolti.
Deve arrivare per noi il tempo della consapevolezza e della responsabilità. E di una modifica radicale della società, che è ancora profondamente patriarcale, sessista e maschilista.
Per chi c’è, per chi vuole, ci vediamo il prossimo 8 marzo in Piazza del Popolo a Roma dalle ore 14.
Anche se ci crediamo assolti, siamo tutti coinvolti!
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