Tre grandi assemblee per il prossimo 9 maggio a Padova, Roma e Napoli e una manifestazione nazionale il 1° giugno in piazza San Giovanni a Roma.
I Sindacati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil annunciano l'avvio della mobilitazione dei pensionati per protestare contro la totale mancanza di attenzione nei loro confronti da parte del governo.
L'unica misura messa in campo - denunciano i Sindacati - è stata quella del taglio della rivalutazione, che partirà dal 1° aprile e a cui si aggiungerà un corposo conguaglio che i pensionati dovranno restituire nei prossimi mesi.
La tanto sbandierata pensione di cittadinanza invece finirà per riguardare un numero molto limitato di persone e non basterà ad affrontare il tema della povertà.
Nulla è stato previsto inoltre sul fronte delle tasse, che i pensionati pagano in misura maggiore rispetto ai lavoratori dipendenti, e tanto meno sulla sanità, sull'assistenza e sulla non autosufficienza, che sono temi di straordinaria rilevanza per la vita delle persone anziane e delle loro famiglie e che necessiterebbero quindi di interventi e di risorse.
Il governo - concludono Spi, Fnp e Uilp - si è mostrato del tutto sordo alle rivendicazioni e alle necessità dei pensionati italiani, accusati addirittura di essere degli avari per aver osato protestare a fine dicembre contro il taglio della rivalutazione. La loro mobilitazione è quindi necessaria e non più rinviabile.
L’Inps aveva ipotizzato che ad accedere alla pensione di cittadinanza sarebbero state 250 mila famiglie, il Ministro del lavoro Luigi Di Maio ne aveva annunciate 500 mila: non sarà così, saranno molte meno. I paletti per accedere all’integrazione sono molto più rigidi di quelli propagandati e sostan…
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